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19/3/2022

Il nostro cervello sta andando in black out

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Tempo di lettura 7 minuti 
Cosa accade al nostro CERVELLO, in questo tempo occupato tutto a quasi dai problemi generati dal corona virus, dai rincari delle materie prime e dalla guerra?

In questo periodo il nostro cervello sta compiendo un lavoro di cambiamento di strategie straordinario, con un carico di stress emozionale molto impegnativo e a tratti anche pericoloso.
In che modo possiamo salvarci da un eccessivo stress che può portare il nostro sistema immunitario ad andare in tilt?
Il sistema nervoso fornisce la base biologica dell’esperienza umana, tanto nella componente percettiva ella realtà quanto nella componente decisionale.  Grazie al cervello e al sistema nervoso sentiamo, pensiamo e agiamo.
In ultima analisi, integrando e strutturando le nostre percezioni, ma anche i processi emotivi e cognitivi, il cervello rende ciascuno di noi quello che è. Senza entrare in una trattazione  anatomica  o funzionale del cervello, cercherò in questo articolo  di spiegarvi i meccanismi  emotivi che da 2 anni (forse anche di più, basti pensare al periodo in cui la paura del terrorismo imperversava)  hanno costantemente modificato  radicalmente  la nostra vita; il nostro percepito presente e futuro è cambiato,  obbligando  l'essere umano a pensare che ogni individuo estraneo possa essere un pericolo per la nostra vita. Partiamo dal cervello emotivo.  Esso rappresenta la sede delle nostre emozioni e prende il nome di sistema limbico, un complesso insieme di strutture cerebrali appartenenti al sistema nervoso centrale, situato nella parte più antica del nostro cervello dal punto di vista evolutivo.  Per capirne il funzionamento, basti pensare al cervello limbico come ad un enorme pianoforte, dove ogni tasto rappresenta una emozione.  Emozioni che regolano i processi emotivi, che a loro volta svolgono un ruolo chiave nelle reazioni neuro ormonali che influiscono   sui comportamenti, sull'apprendimento, sulla memoria e sull'olfatto.
Il sistema limbico si trova sotto la corteccia cerebrale ed è costituito da diverse strutture tra cui l'ippocarmpo, l'amigdala e l'ipotalamo, che sono le "centraline" maggiormente implicate nei processi emotivi.
Di queste tre aree, l'amigdala ha un ruolo importantissimo   e centrale nella elaborazione delle emozioni.

Sapevate che la paura, è l’emozione maggiormente implicata nella formazione di ricordi associati a eventi?
Sapevate che l’amigdala elabora le informazioni provenienti dagli organi di senso e innesca immediatamente risposte dell’organismo di fronte a stimoli che sono connotati emotivamente?

Vi faccio una domanda: che cosa accade al nostro centro emotivo, quando ogni giorno riceviamo informazioni   uditive (telegiornali), visive (gente che muore per effetto di bombardamenti, ma anche semplicemente    fare il pieno della vostra auto e scoprire che 10 giorni fa bastavano 80,00€ mentre oggi spendete 96,00€), percettive (la paura di ammalarci, fallire)? Ci rendiamo conto del condizionamento che riceviamo costantemente?   Ci rendiamo conto che in soli 2 anni sono cambiate tutte le nostre abitudini e alimentiamo   costantemente   il nostro cervello di paura e rabbia? 

Volete sapere cosa fa la paura? 

Attiva l’ipotalamo il quale, innescando il Sistema Nervoso Autonomo, con conseguenze gravi per il nostro stato di salute, perché permette con maggior probabilità di far entrare un virus letale, o anche di portarci nella direzione di una grave malattia.

Vi chiedete perché sono così gravi?
Sapete di cosa è responsabile il Sistema Nervoso Autonomo?

È responsabile del mantenimento dello stato di omeostasi, cioè di equilibrio del nostro organismo e tutto questo lo fa attraverso:
• la regolazione della temperatura corporea,
• la frequenza cardiaca,
• la pressione arteriosa,
• regola il senso di fame e sete
• regola il ritmo sonno-veglia
• svolge anche una funzione endocrina di secrezione di ormoni importanti   per il nostro organismo.

Vi confermo che una emozione come la paura agisce negativamente su ognuna di queste componenti.
Sappiate che oltre all'amigdala anche l'ippocampo   è coinvolto nei processi mnemonici, in particolare relativi alla memoria a breve termine e a quella spaziale nell'apprendimento e nell'orientamento.
Capite cosa potrebbe accadere ai nostri processi mnemonici se venissero ancor più stressati? Questi due centri elaborano e consolidano le informazioni sensoriali dando un'unica configurazione legata al contesto nel quale esse si verificano contribuendo a creare la memoria episodica, dove risiedono i ricordi legati agli eventi vissuti.
È capitato anche a voi di essere in auto e ad un certo punto ascoltare una canzone che vi riporta indietro nel tempo a ricordi bellissimi, mettendovi una allegria pazzesca tanto da cantare quella canzone? Questo è un tipico esempio di bottone emozionale o àncora sonora emozionale, che cambia la nostra fisiologia in meglio. Stessa cosa se la canzone ci riporta ad un evento triste e melanconico, anche in questo caso cambia la nostra fisiologia, che questa volta è più legata alla tristezza.  La stessa cosa accade con una fotografia, con un profumo, con un sapore. Tutti questi elementi sensoriali agiscono attivando centri, bottoni, ancore emozionali che variano la nostra fisiologia da aperta e allegra a chiusa e triste.
Se non lo sapevate, ora avete chiaro il danno biologico, funzionale che stiamo procurando al nostro cervello emozionale, agendo da "robot anestetizzati dalla paura".
Possiamo agire diversamente?  Sì. Usando la prudenza, con attenzione, ma coscientemente   presenti, vivendo le emozioni in modo intelligente.

Quindi come fare per vivere al meglio le emozioni e neuro condizionarci nella direzione vitale?

Se dovessi definire un’emozione direi che essa rappresenta una componente soggettiva  di ogni essere umano, la sensazione  che determina  una variazione fisiologica   (pensate  a quando  una persona arrossisce, attivazione  del sistema nervoso  centrale  (SNC) e del sistema nervoso  periferico  (SNP)), che determina una modificazione espressivo­ comportamentale, interessando  diversi piani, da quello esperienziale  (uno stesso evento ciascuno  di noi può "sentirlo  e percepirlo"  in modo  differente)  a quello fisiologico, con risposte  viscerali  (rabbia, paura, frustrazione,  gioia, ecc., ecc.). Provate a girare dentro i negozi, nei ristoranti, senza mascherina e sicuramente troverete persone arrabbiate che vi inseguiranno, insultandovi.
In che modo le nostre emozioni sono state modificate   da avventi come il Covid, la guerra e il rincaro dei prezzi?
Per prima cosa dobbiamo capire qual è il ruolo delle emozioni, a cosa servono:

• il primo elemento fondamentale è: le emozioni consentono una valutazione dell’ambiente circostante, permettendoci di valutare e organizzare gli stimoli che ci colpiscono sulla base della loro rilevanza. Dato che questo assioma di base è vero e reale, domandatevi: quali stimoli stiamo ricevendo?
• Il secondo elemento fondamentale è che le emozioni regolano lo stato di attivazione del nostro organismo, mettendo a punto uno specifico stato fisiologico, che sarà il più adatto in base alla situazione che dobbiamo fronteggiare; è anche questo una legge neuro fisiologica: l’ambiente esterno che scenari ci mostra e quali attivazioni fisiologiche mette in atto? Sono attivazioni fisiologiche "naturali e normali"? Nel tempo queste attivazioni stressogene causeranno danni ai nostri organi? Provate ad andare tutti i giorni al lavoro con la vostra macchina usando solo la prima marcia; cosa accadrà al motore della vostra auto?
• Terzo ed importante punto: le emozioni ci preparano all'azione in risposta agli eventi che si verificano intorno a noi, ovvero costituendo la base delle tendenze ad agire; anche questa è una legge biologica, questo significa che di fronte ad un ambiente ostile e pericoloso il nostro cervello agirà sempre sotto stress. Siamo sicuri che tutto questo allarmismo farà bene al nostro sistema immunitario?
• Quarto punto: le emozioni modellano il nostro comportamento futuro sulla base delle esperienze passate. Quindi se in 1O mesi siamo riusciti a cambiare le nostre abitudini, tutte le nostre convinzioni sul contatto fisico, abbiamo accettato di non vedere più le emozioni in un volto, cosa accadrà e come modelleranno il comportamento sociale e relazionale le future generazioni?
• Quinto punto: le emozioni ci aiutano nell'interazione con gli altri: la mimica facciale, l'espressività, il movimento labiale determinano il comportamento verbale o non verbale rendendo esplicite le nostre emozioni. Cosa accadrà al nostro cervello se continueremo ad utilizzare le mascherine? Cosa accadrà alla corteccia sensoria, smettendo di avere un contatto fisico come un abbraccio con un amico? Questo continuo martellamento emotivo, ucciderà emotivamente questa umanità, annullando la nostra capacità cognitiva o passeremo indenni?
​
Ogni componete emotiva impatta sulle nostre vite in modo prepotente e continuo, modulando le nostre relazioni affettive, relazionali, sociali. Sono le reazioni emotive, attraverso programmi biologici specifici, a trasformare in stress comportamenti   adattativi (fuga, attacco o restare immobili), funzionali a ciò che per noi rappresenta minaccia.  Mi domando: vogliamo passare il resto della nostra vita vivendo questo stress emozionale?
Sapete che tutto questo incide fortemente sulla comunicazione   emotiva?  Sapete che la comunicazione   emotiva ha una grossa valenza sulle nostre vite sociali, relazionali, lavorative?
Gli ultimatum   che ogni giorno ci vengono propinati dai media, in modo pressante agiranno sulla nostra vita. Questa minaccia continua ci porta diritti alla depressione, alla frustrazione, alla rabbia, al malcontento, perché hanno un unico obiettivo: farci percepire un futuro incerto, pieno di preoccupazioni   relative alla salute, al lavoro, alle relazioni con amici, parenti. Sono 1O mesi che vengono presentati eventi che hanno un impatto stressogeno su mente e corpo, un impatto negativo di continua valutazione emotiva di questi eventi, portandoci   a consumare energie emotive, cosa che prima o poi il nostro organismo ci farà pagare a caro prezzo.

Ora vi chiederete qual è la giusta “medicina”?

Riscoprire le nostre emozioni più pure, riscoprire per esempio che una passeggiata in mezzo alla natura, respirando liberamente a pieni polmoni, ci permetterà di riattivare alcuni meccanismi di modulazione della risposta emotiva, che possono aiutare a ritornare a vivere la relazione in modo sano, pulito, senza pensare che chi ci sta vicino possa essere un untore o un pericolo per noi.

Follia? Utopia?

Spetta a voi decidere ciò che è vitale per voi o ciò che è mortale, di certo non ci vorrà molto tempo, per scoprire se tutto questo porterà l'uomo alla sua morte fisica e relazionale oppure no.
 
Furlan dott. Amadeo
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